TON IDÉE DE MAISON : RENCONTRONS LES IGERS DE LA DÉCORATION

Translated text: TON IDÉE DE MAISON : RENCONTRONS LES IGERS DE LA DÉCORATION

ABITAREarreda incontra gli Igers di arredamento

Instagram influencers di arredamento: chi sono?

Interior designer, architetti, avvocati, casalinghe e libraie… il panorama social degli appassionati di arredamento e interior design è variegato e inaspettato: ABITAREarreda ha deciso di conoscerlo da vicino, partendo da Instagram.

Parlano la stessa lingua, fatta di immagini curate nel dettaglio, catturate da occhi ormai esperti nel saper cogliere la luce giusta, l’angolazione giusta, e quel gusto estetico proprio degli Igers (i fotografi, professionisti o meno, seriali che usano, cioè, Instagram come piattaforma di condivisione del materiale visivo). Una lingua che parla di arredi, stili, dettagli, complementi d’arredo e al tempo stesso raccontano un concetto: casa.

Noi di ABITAREarreda, un brand da trent’anni presente sul territorio nel mondo dell’arredo, abbiamo voluto trovarli, conoscerli, scoprire chi sono, come sono e quali sono le radici della loro passione. Scopriamole insieme.

Casa e home decor: due Instagram influencer da scoprire (e seguire)

Se l’arredamento è anche una vostra passione, amerete i profili di queste due Instagram Influencer che abbiamo intervistato per voi: sono Silvia Orlandi, Interior Designer pugliese, ed Elena, libraia di Ravenna.

Qual è la tua idea di casa?

Questa è la prima domanda che gli abbiamo posto: una domanda in apparenza semplice, ma che ha a che fare con molte più cose di quelle che appaiono. Casa è un contenitore di oggetti ed emozioni, e va da sé che la giusta atmosfera che si riesce a creare, anche grazie allo stile, all’arredamento e all’home decor giusto, è fondamentale.

Credo che la casa sia la proiezione del nostro stile di vita, della nostra personalità e del nostro modo di rivolgerci agli altri” risponde Silvia Orlandi, che per lavoro si occupa proprio di concepire e “disegnare” case “Quindi la casa è un luogo metà fisico, metà mentale. È uno status quo. Dico spesso ai miei clienti che prima di parlare di arredamento, di impianti, di pareti, dovremmo parlare di vita. Perciò il mio primo colloquio verte principalmente sulla conoscenza diretta del modo di vivere. Mi spiego meglio: indago sulle abitudini quotidiane, su quanto tempo passano nei vari spazi, su che passioni e hobby hanno. Provo a capire le loro aspettative, i loro desideri, le loro ambizioni. Tutto questo diventa per me terreno fertile dove seminare il mio progetto”.

Casa come specchio di quel che siamo: una seduta dallo psicologo formato designer, insomma, ma che probabilmente ci aiuterà ad avere uno spazio più vicino a quel che siamo e ci serve.

Un’interpretazione che vede d’accordo anche Elena, libraia di Ravenna con la passione per l’arredamento, in special modo di carattere vintage, industrial e con incursioni di urban style: “Casa è per me un luogo che deve rappresentare chi ci abita, dove sentircisi davvero “a casa”, un luogo che faccia capire chi sei e da dove vieni”.

Qual’è lo stile che senti più vicino a te e perché?

Un pò come dire: dimmi che stile ti piace e ti dirò chi sei…

Per quanto riguarda lo stile credo che il nordico sia quello a cui più si avvicina il mio gusto, ma in versione meno rigorosa e più eclettica. Il legno in casa mia impera, mescolato al ferro, e soprattutto tanto verde. La luce è un elemento essenziale” risponde Elena, rendendoci chiaro che materiali e colori sono caratteri fondamentali per dare sostanza alla casa, ma soprattutto all’atmosfera che vogliamo ci rappresenti “Mi piace molto anche mescolare gli stili però: pezzi artigianali e vintage, si inseriscono perfettamente vicino a un arredo di design”.

Lo stile d’arredamento che preferisco è lo stile contemporaneo” ci rivela invece Silvia “Per un motivo molto semplice: posso andare a personalizzarlo e renderlo sempre più in linea con le aspettative e i gusti della mia clientela. Come stile è quasi una tavolozza bianca dove poter imprimere un carattere. Altri stili da cui attingo per creare ambienti “sartoriali” sono lo stile eclettico, con i suoi colori e arredi stravaganti, lo stile industrial, per il suo carattere maschile che spesso vado a contrapporre ad ambienti più morbidi, lo stile svedese per i suoi arredi minimalisti “caldi”, come li chiamo io”.

Cosa cerchi in un arredo, in linea generale?

In un arredo cerco l’intramontabilità e al tempo stesso la magia” risponde di getto Silvia “Cerco la comodità, e analizzo il binomio funzione/estetica affinché il design che scelgo per i miei clienti migliori la loro vita in termini pratici. Ho una visione del design improntata proprio alla cura e all’attenzione ai dettagli. I designers che non pensano all’usabilità e al comfort credo che perdano in partenza la partita. La gente ama il design che ha a cuore le persone”.

Forma e funzione, quintessenza del concetto di “cura” del cliente, è dunque la formula perfetta dell’arredo del cuore secondo Silvia.

Un arredo che mi colpisca deve innanzitutto essere unico, e non la copia di qualcos’altro.” mette invece subito in chiaro Elena. “Deve quindi essere particolare e non ordinario. Non amo le cose in serie. Deve anche essere pulito ed essenziale, dalle linee semplici. Poi a volte rimango colpita anche da oggetti più esuberanti ma in linea generale preferisco la semplicità”.

Idee chiare quelle di Elena: l’unicità di un oggetto d’arredo, il suo essere speciale e, talvolta, particolare, ha la sua importanza, tanto quanto la sobrietà delle cose semplici.

Lavoro, arredamento e social media: qual è il fil rouge che collega tutto?

Condividere immagini di arredamento sui social, che sia un modo per portare il proprio lavoro alla portata di tutti (come nel caso di un professionista del settore), o invece un modo per “sfogare”, per così dire, una passione apparentemente non in linea con la professione, abbiamo il sospetto che abbia sempre e comunque un collegamento con la vita di chi lo fa. Vediamo qual è, nel caso delle nostre due Instagram Influencers.

Il lavoro ha un ruolo fondamentale nella mia casa! Lavoro in una piccola libreria indipendente e va da sé che amo leggere. Nel tempo (anche da piccola ho sempre letto un sacco, anche più di adesso) ho accumulato un discreto numero di volumi. La libreria ha un posto grande in casa, in cui ci piace esporre non solo libri ma anche oggetti per noi particolari, ritratti, vinili, piante e qualsiasi cosa ci venga in mente di infilarci.

Amo anche molto fotografare, ed è questo il famoso fil rouge che unisce tutto: casa, lavoro e social, Instagram in particolare, perché si basa proprio sulle immagini”.

Arredamento quindi come necessario complemento funzionale alla passione, quella per i libri nel caso di Elena, in cui la libreria e gli scaffali diventano “strumenti” di lavoro quasi. Un mix magico unito alla passione per la fotografia, che naturalmente quindi sfocia in una condivisione sul social media dedicato alla comunicazione visual per eccellenza: Instagram.

Il fil rouge che collega i miei progetti è la sartorialità” racconta invece Silvia “Per cui la mia priorità è progettare utilizzando questi ingredienti: attenzione, originalità, un pizzico di pazzia, tanta empatia. Se segui questa ricetta il cliente ti ringrazierà perché avrai messo al primo posto lui e non il tuo gusto, come progettista, cucendo addosso a lui un abito comodo da indossare e da vivere tutti i giorni con grande piacere. Lei indosserebbe un paio di jeans di una taglia inferiore alla sua solo perché piacciono alla commessa che glieli consiglia? Io no

Ah, alzi la mano chi oserebbe contraddire questa affermazione. Un abito su misura è il collegamento che tiene unito il lavoro, che è dunque anche una passione per l’arredamento e l’interior design, per Silvia, la quale infatti condivide i suoi lavori sui social media, una vetrina e piazza importante dove mostrare il proprio lavoro e la filosofia che c’è dietro.

Arredare casa: quattro chiacchiere tra amici Instagram di passione

Forse queste quattro chiacchiere tra “amici” di passione (quella per l’arredare casa e la bellezza dell’ambiente in cui stare) non saranno state sufficienti a conoscere a fondo le nostre due Influencers, ma di sicuro crediamo che qualcosa si può cogliere della loro essenza e del loro modo di vivere e intendere il design d’arredo attraverso le loro parole.

Per certo, seguire i loro profili giorno dopo giorno, ci aiuterà ancora, giacché (tendiamo a dimenticarlo spesso) dietro un profilo social ci sono soprattutto persone, con le loro passioni, le loro vite, le loro storie (una ragione in più potrebbe essere il coupon esclusivo che abbiamo deciso di dedicare a loro e a tutti i loro followers, che vale il 10% di sconto applicabile su tutto il catalogo ABITAREarreda).

Così come c’è anche la storia e la passione di ABITAREarreda: giorno dopo giorno cerchiamo di comunicarvele, comunicarvi la nostra profonda passione per questo lavoro, il gusto del bello, ma anche parlare dei dettagli, di consigli di stile e di design. Cerchiamo insomma di raccontarvi la nostra storia e i nostri valori: non siamo Influencer, ma seguire il nostro profilo Instagram, può magari essere un modo per conoscerci meglio, comunicare con noi e imparare gli uni dagli altri.

Stay tuned: ci vediamo nella prossima puntata di questo viaggio tra gli interior design Influencer e le loro storie!

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